Chi è l’inventore dell’aria condizionata? Scopriamolo

Capita, alcune volte, di giocare con la mente e immaginare come sarebbe la nostra modernità se non ci fossero, a nostra disposizione, i principali comfort che regolano le nostre vite.

Oggetti, per lo più meccanici ed elettronici, di cui sarebbe impossibile fare a meno.

Ad esempio: come andrebbero le cose se nessuno, sulla faccia della Terra, fosse arrivato all’intuizione di inventare l’aria condizionata? ll caldo (ma anche il freddo) sarebbero a dir poco insostenibili.

E un altro gioco che spesso caratterizza il nostro tempo libero è quello di interrogarsi su chi abbia concepito quegli oggetti di uso quotidiano divenuti indispensabili, se non per tutti, per una enorme quantità di persone.

C’è un uomo al quale dobbiamo dire grazie per l’invenzione dell’aria condizionata, nata dalla conoscenza applicata ad un’intuizione semplice, banale, sopraggiunta alla mente dell’inventore in un momento di riflessione, sovrappensiero, mentre attendeva un treno. Quell’uomo risponde al nome di Willis Haviland Carrier, ingegnere americano del secolo scorso, inventore dell’aria condizionata.

Dunque rendiamo grazie a Carrier. Chi è?

L’uomo che inventò l’aria condizionata

Carrier era nato a il 26 novembre 1876 ad Angola, nello stato di New York. Sin da bambino mostra una grande propensione per la meccanica, gli orologi, il funzionamento delle macchine da cucito.

Inoltre sviluppa un grande senso pratico. Passione, quella per la meccanica, che coltiverà anche con gli studi, ottenendo una borsa di studio per la Cornell University come ingegnere meccanico.

Quando e dove viene inventato il condizionatore

La grande idea, grazie alla quale si imporrà come un uomo che è stato capace di cambiare la storia, arriva all’età di 25 anni, esattamente nel 1902, e nel più fantasioso dei modi, ovvero osservando un treno in movimento alla stazione ferroviaria di Pittsburg.

Osservando il vapore che saliva dai binari, l’ingegnere capì che se avesse trovato il modo di comprimere l’aria fino allo stato liquido, raffreddarla, rivaporizzarla e distribuirla nella stanza, avrebbe ridotto, allo stesso tempo, sia la temperatura sia l’umidità di un luogo.

Un concetto piuttosto semplice oggi, quando puoi regolare il tuo condizionatore anche con dei comandi vocali e il funzionamento della macchina (che abbiamo spiegato in questo articolo) è noto a chiunque.

La genialità, naturalmente, sta nel produrre un’idea di questo tipo agli albori del ventesimo secolo, quando la meccanica è il futuro e l’elettronica una parola quasi sconosciuta ai più.

Il primo condizionatore

Il primo “laboratorio” della conditioned air (questa è la traduzione inglese) di Carrier fu una tipografia, per la quale l’ingegnere riuscì in un tempo brevissimo, circa un anno, a mettere a punto una macchina in grado non solo di “condizionare” la temperatura nel locale, ma anche di compiere una funzione base del condizionatore, ovvero deumidificare un luogo, tendendo a ridurre molto l’umidità negli spazi in cui la macchina è installata. Grazie a questo sistema, inoltre, l’aria veniva ovviamente raffreddata e purificata.

Il tipografo in questione, stando alle cronache del tempo, fu entusiasta del risultato e forse non immaginava di ritrovarsi all’interno del locale un aggeggio destinato a cambiare completamente la storia degli usi e costumi.

E il primo a rendersi conto dell’enorme portata di questa idea fu proprio Willis Carrier, la cui scaltrezza imprenditoriale è corsa di pari passo all’intelligenza pratica e alla conoscenza che gli ha permesso di arrivare a inventare il condizionatore.

Il primo frutto del successo di quella trovata fu quello di mettersi in proprio, fondando una piccola impresa che produceva condizionatori per locali commerciali.

Il primo climatizzatore domestico

Un’ulteriore svolta arrivò circa dieci anni dopo la nascita del primo climatizzatore, quando l’azienda di Carrier, forte dell’esperienza maturata, fu pioniera nel mercato dei condizionatori domestici.

Il primo climatizzatore domestico venne installato in una casa di Minneapolis, nello stato del Minnesota: era il 1914 e da allora nulla sarebbe stato uguale a prima.

L’affare gli fruttò circa 35mila dollari, una fortuna per il tempo, che lui non sprecò ma anzi investì, dando vita nel 1915 alla Carrier Engineering Corporation, nel New Jersey.

La politica e i climatizzatori

Come ogni grande invenzione, il climatizzatore ebbe un tempo di decantazione per imporsi globalmente. Un contributo importante ad avvalorare il sistema di Carrier fu l’adozione del progetto da parte del Senato e della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Un cavallo di Troia che permise a Carrier di ottenere altri importanti clienti sparsi per tutti gli Usa.

Il progetto trovò totale maturazione negli anni ’30, quando Carrier trasferì la società a New York ed ebbe la brillante idea – una scommessa che
lo avrebbe portato ai vertici del mercato – di aprire alcune filiali della sua azienda in Giappone e in Corea del Sud.

Intuizione che si rivelò azzeccata e fonte di innumerevoli guadagni, se si pensa che ancora oggi l’Estremo Oriente rappresenta uno dei mercati più attivi per quel che riguarda i climatizzatori.

La storia non è più la stessa

In conclusione emerge la curiosità di pensare se Carrier avesse capacità di comprendere cosa stesse davvero comportando la sua idea geniale. Ad oggi la tecnologia ha portato i condizionatori a sviluppi impressionanti, in base ai quali la macchina sa adattarsi alle esigenze dell’utente se addomesticata in modo corretto.

E sapevi che i Prodotti Carrier provendono proprio dalla stessa azienda? Sì, proprio così i Climatizzatori Carrier vengono ancora prodotti dopo più di un secolo. Qui puoi saperne di più 

Possiamo dire che avere un Carrier in casa, al di là dell’efficienza del prodotto, rappresenta inevitabilmente possedere un oggetto con una storia, una tradizione e una grande affidabilità.

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