Negli ultimi dieci anni si è molto diffuso in Italia l’impiego della stufa a pellet. Come mai?
Complice una adeguata campagna promozionale in favore di questa tipologia di impianto, oltre al costo ridotto del combustibile – come vedremo più avanti – la stufa a pellet ha goduto di un successo straordinario, diventando la prima soluzione alla quale si pensa in alternativa ai sistemi di riscaldamento tradizionali.
Ma cos’è il pellet, e come funziona una stufa a pellet? Quanto consuma? Conviene? In questo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande, fornendoti tutte le informazioni necessarie da possedere prima di acquistare una stufa a pellet.
Cos’è il pellet?
Il pellet, che noi oggi associamo ai cilindretti di legno impiegati come combustibile per alimentare le stufe a pellet, hanno in realtà una genesi precedente, in tutt’altro settore.
Infatti, questa particolare modalità di compressione e raccolta della materia prima in piccoli proiettili compatti nasce nel settore del mangime per animali.
In seguito alla crisi energetica degli anni ‘70, negli USA e in Canada è iniziata la produzione in massa di pellet composti non più da mangimi, ma da segatura essiccata, da impiegare come combustibile.
Se ci pensi, l’idea di utilizzare il legno come combustibile è antica quanto il mondo, ma il pellet, grazie alla sua forma, ha reso questa soluzione davvero geniale.
Invece di utilizzare la legna, si può recuperare un materiale di scarto, come la segatura, essiccarla, e comprimerla per trasformarla in piccoli cilindretti, il pellet appunto, che conserva questa forma compatta grazie alla lignina, una sostanza contenuta naturalmente nel legno e che presenta proprietà leganti.
L’assenza di componenti chimiche rende il pellet meno inquinante rispetto ai combustibili fossili, come il petrolio, il GPL o il metano.
Come funziona una stufa a pellet
Una stufa a pellet è un impianto di riscaldamento alimentato utilizzando come combustibili il pellet, in sostituzione di legna, petrolio, gas, metano, o altre fonti.
Il funzionamento non si differenzia da quello di una normale stufa a legna; bruciando il pellet (al posto della legna), il calore sprigionato dalla combustione viene diffuso nell’ambiente in cui è posta, spesso tramite l’impiego di soluzioni come le ventole.
Un’altra differenza rispetto alla tradizionale stufa a legna è la presenza, nel caso della stufa a pellet, di una alimentazione elettrica.
Cosa vuol dire?
Che per avviare la fiamma, che brucerà il pellet, è necessario produrre una scintilla, elettricamente. Inoltre, tramite degli appositi comandi, è possibile gestire la fiamma, e quindi il consumo di pellet.
La presenza di una alimentazione elettrica è uno dei pochi svantaggi di una stufa a pellet, perché non può funzionare senza avere a disposizione una presa di corrente.
Come puoi immaginare, la combustione di pellet produce della cenere, in misura minore rispetto ad una stufa a legna, e va aspirata periodicamente (circa ogni due-tre giorni), per favorire il corretto funzionamento della stufa.
Stufa a pellet: indicazioni per una corretta installazione
La stufa a pellet necessita di una procedura di installazione abbastanza complessa, da affidare a personale tecnico qualificato e certificato, che riguarda in particolare due elementi:
● il condotto di areazione;
● la costruzione di una canna fumaria
La prima cosa da valutare è la collocazione della stufa a pellet, che dipende da diversi fattori:
● l’appoggio;
● la presa d’aria esterna (per l’alimentazione d’aria);
● tubo di scarico per la canna fumaria
Bisogna precisare, però, che in commercio esistono modelli di stufe a pellet sprovvisti di canna fumaria, ma necessitano comunque di una tubazione di scarico, di dimensioni ridotte – 8cm di diametro e non meno di 2 m di altezza – per eliminare i fumi prodotti.
Stufa a pellet: dove posizionarla e come
E’ importante sottolineare l’importanza della posizione in cui si intende disporre la stufa a pellet, perché l’installatore dovrà eseguire un foro per la presa d’aria nella parete, in modo che risulti accessibile dall’esterno.
Il bocchettone della presa d’aria esterno dovrà essere chiuso in modo da evitare l’ingresso di corpi estranei, fogliame o animali.
La fase successiva riguarda invece la creazione di una canna fumaria, per consentire ai tubi di raggiungere il tetto dell’edificio, con l’aggiunta di un comignolo, fortemente consigliato, in quanto impedisce il ritorno di aria in caso di forte vento.
Spesso si utilizza la vecchia canna fumaria di un camino o stufa a legna, ma non sempre questa soluzione è percorribile. Infatti, la struttura di tiraggio dei camini tradizionali alimentati a legna presenta delle caratteristiche che mal si sposano con le esigenze di una stufa a pellet.
In questi casi, si può però sfruttare la struttura precedente per incanalare la nuova canna fumaria.
Installazione stufa a pellet: errori da evitare
La diffusione sul mercato delle stufe a pellet ha spinto molti consumatori ad acquistarne una, commettendo però una serie di errori frutto dell’assenza di una corretta informazione.
Ecco i due principali errori da evitare:
● Procedere ad una installazione fai da te, evitando di ricorrere a personale qualificato ed esperto;
● Installare la stufa a pellet senza considerare il fattore calore
Infatti, questo tipo di impianto produce molto calore, ecco perché non si deve posizionare in prossimità di elementi infiammabili. Ad esempio, inserirla in una stanza il cui pavimento è ricoperto con il parquet;
Si consiglia di installare una stufa a pellet all’interno di un ambiente con pavimentazione in cemento o mattoni, preferibilmente di ampie dimensioni.
Una stufa a pellet può davvero dare il meglio di sé, in termini di potenza, efficienza e calore, in un ampio salone, una tavernetta, oppure in locali pubblici, come i ristoranti.
Come scegliere la stufa a pellet più adatta alle tue esigenze
Se partiamo dal presupposto che una stufa a pellet serva a riscaldare un ambiente, è evidente che uno degli elementi di valutazione principali è rappresentato dal potere calorifero del dispositivo, insieme ad altri tre:
● Dimensioni dell’ambiente da riscaldare;
● Grado di isolamento dell’appartamento;
● Necessità o meno di produrre acqua calda sanitaria.
Come calcolare la potenza termica espressa in kW
La potenza di una stufa a pellet viene espressa in kW, ne consegue che la scelta del modello giusto dipenda da questo valore.
Ma come si fa a calcolare correttamente i kW di cui si ha bisogno per riscaldare un determinato ambiente?
Utilizzando una formula matematica molto semplice, la seguente:
(superficie x h) x coefficiente termico = Kcal/mq
Effettuando questo calcolo si può avere una indicazioni sul tipo di stufa a pellet da utilizzare, ma si tratta in ogni caso di un valore approssimativo, ecco perché è sempre preferibile affidarsi ad un tecnico specializzato.
Il calcolo matematico fornisce il totale dei kW necessari per riscaldare l’abitazione, o l’ambiente, utilizzando come dati di partenza i seguenti parametri:
● Il totale dei metri cubi da riscaldare;
● un coefficiente termico che indica i kW necessari per metro cubo, che può oscillare dai 30 a 40 Kcal/mq, a seconda delle condizioni termiche dell’abitazione e del suo posizionamento geografico.
Se l’edificio è ben isolato, allora si può utilizzare un coefficiente di 30 Kcal/mq, in caso contrario si aumenta a 40 Kcal/mq.
Vediamo un esempio pratico, in modo da renderlo più chiaro.
- Appartamento situato in una zona pianeggiante del Sud Italia, con clima non troppo rigido. Il coefficiente da utilizzare sarà un valore medio di 35 Kcal/mq;
- L’appartamento misura 80 mq, con soffitti alti 3 metri;
- L’isolamento termico risulta essere nella norma;
Per calcolare i kW di cui abbiamo bisogno, ci serviremo della formula indicata poc’anzi, ovvero:
(superficie x h) x coefficiente termico = Kcal/mq
Procediamo con il calcolo:
(80 mq x 3 mt) x 35 Kcal/mq = Kcal 8400
La formula ha dato come risultato 8400 Kcal/h. Per trasformare questo valore in kW, si utilizza la seguente formula:
Kcal/862 = kW
Quindi, non dobbiamo fare altro che procedere con questo semplice calcolo, dividendo il valore delle Kcal/h per 862:
8400/862 = 9,7 Kw
Come puoi leggere, per questo tipo di esigenza si consiglia l’acquisto di una stufa a pellet che produca dai 9,7 ai 10 kW.
Le stufe a pellet in commercio variano dai 2 ai 100 kW, questo consente di coprire quasi tutte le esigenze.
Stufa a pellet: costi, incentivi, consumi
Ora che sappiamo come calcolare la potenza di cui abbiamo bisogno, possiamo approfondire un altro argomento molto importante relativo alle stufe a pellet: i consumi.
In effetti, la principale ragione della diffusione massiccia di stufe a pellet come sistema di riscaldamento è legata proprio ai consumi ridotti, che la rendono economicamente più vantaggiosa rispetto ad altre soluzioni.
L’acquisto di una stufa a pellet di media qualità, con conseguente installazione, presuppone una spesa di circa € 2000,00, che possiamo considerare a tutti gli effetti un investimento.
Innanzitutto, è possibile recuperare una parte della spesa grazie alle agevolazioni fiscali vigenti nel nostro Paese, come il Conto Termico o incentivi IRPEF per le ristrutturazioni edilizie.
Il Centro Tutela Consumatori Utenti Alto Adige ha effettuato uno studio molto approfondito , con il quale ha messo a confronto vari combustibili, per valutarne i consumi.
Stando alle rilevazioni del Centro, per riscaldare un ambiente di 60 mq per un anno – nello specifico per 180 giorni, 12 ore al giorno, dalle 7.00 alle 9.00 – si prevede un consumo annuo di circa 15.000 kW.
Confrontando diversi combustibili, nello specifico GPL, Gasolio, Metano, Pellet e Legna, si ottengono questi consumi:
● € 2.243,00 per riscaldamenti a GPL;
● € 1.635,00 per riscaldamento a Gasolio;
● € 1.071,00 per riscaldamento a metano;
● € 895,00 per riscaldamento a pellet;
● € 542,00 per riscaldamento a legna.
Come vedi, il Pellet risulta più economico rispetto alle altre fonti di alimentazione, fatta eccezione per il legno, che comporta, però, problemi di approvvigionamento e stoccaggio.
Perché comprare una stufa a pellet
La stufa a pellet è un sistema di riscaldamento davvero ottimo, e presenta numerosi vantaggi, tre in particolare:
- Rendimento energetico parti al 90%, utilizzando pellet di buona qualità. Per riconoscere un buon pellet è importante guardare il colore, che deve essere chiaro e uniforme, il che garantisce l’assenza di vernice, terreno o sostanze chimiche;
- Si può riscaldare ogni tipo di ambiente, scegliendo con cura la potenza della stufa a pellet, come abbiamo spiegato prima;
- Il pellet è di facile reperimento, si riesce a maneggiare agevolmente e non necessita di grossi spazi per il suo stoccaggio, a differenza della legna.
Conclusioni
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